CONFINI.
Contiamo anche
i secondi
Musicista
Nato a Nanjing, Cina, e attualmente residente in Francia, 若潭 Ruò Tán si esibisce in diverse forme musicali coprendo dal noise, ambient, drone, black metal fino alla registrazione sul campo. Profondamente radicato nella musica cerimoniale sciamanica di tradizione asiatica, sviluppa un personale suono implementando voci armoniche, sintetizzatori e una serie di strumenti acustici quali campane, pezzi di metallo, flauto, arpe a bocca e percussioni in legno. È anche il fondatore di WV Sorcerer Productions: un'etichetta sino-francese che oltre a partecipare all'uscita di "Alkisah", tenta di collegare influenze e flussi sonori tra Occidente e Oriente concentrandosi su varie musiche sperimentali d'avanguardia provenienti dall'Asia e oltre.
Docente universitario
Adriano Favole è Professore Ordinario di Antropologia culturale all'Università di Torino, e vice direttore alla ricerca del Dipartimento di Culture, politica e società. Oceanista specialista degli "oltremare" europei, lavora sui temi dell'antropologia politica, dell'antropologia del corpo, dell'antropologia dei processi di patrimonializzazione e dell'antropologia pubblica.
Collabora con l’inserto del Corriere della Sera La Lettura ed è curatore, insieme a Marco Aime, del programma del festival Dialoghi sull'Uomo di Pistoia. Il suo prossimo libro, Vie di fuga, uscirà a maggio per le edizioni Utet.
Docente universitario
Docente presso la scuola di scienze sociali dell’Università di East London, Afaf Jabiri coagula in
modo sinergico le tematiche di studio legate al genere, alla religione musulmana e ai processi di
modernità in Medio Oriente. Uno studio chimerico che ritroviamo per iscritto nelle sue pubblicazioni,
Gendered Politics and Law in Jordan: guardianship over Women 2016; Low Economic
Participation of Women and Sexual Violence in Jordan, published by Jordanian Women’s
Union, 2019, Gendered politics of alienation: Arab revolutions and women’s sense of despair,
articolo pubblicato su Feminist Review, il quale a partire da una densa lettura del concetto di
alienazione di Marx, approfondisce il filo rosso che lega indissolubilmente legge, stato, economia
politica, norme di genere, ideologia orientalista. È su questo fondamento epistemologico che si
poggiano i pilastri dell’esclusione sistematica delle donne dalla politica nell’Egitto post-rivoluzione.
Afaf Jabiri con una vivida attenzione ripercorre all’interno di questi scritti la storia dei femminismi
islamici e dei movimenti femministi laici e religiosi in Medio Oriente, ponendo infine una preziosa
attenzione all’intreccio tra politiche di genere e diaspore migratorie. L’antropologa palestinese
posiziona in filigrana tutta una serie di tematiche altre che plasmano e co-costruiscono le sue
riflessioni. La migrazione transnazionale di genere, il multiculturalismo, le forme di cittadinanza, la
questione palestinese, la tormentata relazione tra Islam ed Europa, ecco, sono tutti concetti e
argomenti che possiamo immaginare come pilastri del percorso intrapreso da questa studiosa.
Come Progetto Palestina, l’incontro con la professoressa Jabiri ce lo immaginiamo articolato su due
orizzonti. Nel primo caso abbiamo pensato ad una riflessione sulle violente rappresentazioni coloniali,
patriarcali e occidentali che si traducono sul femminismo presente nei paesi arabi, ancoràto tuttavia ad
una pesante definizione pensata e scritta dalla borghesia occidentale. Le pesanti tenaglie che
attorniano i femminismi arabi non sono solo legati a questo primo punto, difatti è con questo spirito
che intendiamo proporre un’analisi capace di riflettere sulle molteplici forme che opprimono questi
movimenti di liberazione, come le questioni politiche, il potere statale, religioso, patriarcale in
continuum con il passato/presente della colonia.
Come secondo punto abbiamo collettivamente immaginato di affrontare la questione delle migrazioni
transnazionali in bilico tra il nazionalismo e la globalizzazione. In questa seconda tematica il punto
luce da noi pensato lo si ritrova in una compiuta analisi che possa prendere una posizione emica della
loro vicenda, focalizzandosi nel peculiare e dibattuto concetto del “diritto al ritorno” per i profughi
palestinesi.
Il percorso tracciato mira a mettere in discussione la tradizionale ed incompleta narrazione che si ha
sulle migrazioni, oltre ad affrontare trasversalmente la lacerazione del contemporaneo stato-nazione,
la quale ha dato vita all’inasprimento dei sistemi di appartenenza culturale, etnica, religiosa e di
genere
Esperta di educazione alla sessualità
Nicoletta Landi è Antropologa, si occupa di sessualità, educazione, genere, adolescenza e promozione della salute sessuale. Collabora con l’Azienda USL di Bologna e con istituzioni che si occupano di educazione alla sessualità e all’affettività.
Autrice di testi scientifici tra cui la monografia “Il piacere non è nel programma di Scienze! Educare alla sessualità, oggi, in Italia” (Meltemi Linee, 2017).
Docente universitario
Biografia
Professore di Antropologia culturale all’Università di Genova, ha svolto ricerche sulle Alpi italiane e in Africa occidentale. Si occupa del rapporto fra identità culturale e contemporaneità. Fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il soffio degli antenati. Immagini e proverbi africani (2017), L’isola del non arrivo. Voci da Lampedusa (2018), Comunità (2019), Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità (2020). Per Utet ha pubblicato Senza sponda. Perché l’Italia non è più una terra d’accoglienza (2015) e Tra i castagni dell’Appennino. Conversazioni con Francesco Guccini (2016).
Storica e docente universitaria
Karin Pallaver (PhD) è Professore associato di Storia e Istituzioni dell'Africa presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna. È stata ricercatrice presso il British Museum, Londra, nell'ambito del progetto di ricerca "Money in Africa". Per il biennio 2018-2020 è stata presidente dell'Associazione di Studi Africani in Italia. È membro del board dell'African Economic History Network. È titolare degli insegnamenti "Storia moderna e contemporanea dell'Africa", "Storia e istituzioni dell'Africa" e "Indian Ocean History". È co-direttrice della rivista Afriche e Orienti. Si occupa di storia economica e sociale dell'Africa orientale, con particolare riferimento al XIX secolo e al primo periodo coloniale. Ha svolto attività di ricerca in Italia, Gran Bretagna, Tanzania e Kenya. Attualmente sta lavorando sulle implicazioni economiche, sociali e politiche della transizione dalle valute precoloniali a quelle coloniali in Africa orientale. È autrice di Parlare d’Africa. Parole e concetti chiave (con Luca Jourdan), Carocci, 2021; Un'altra Zanzibar. Schiavitù, colonialismo e urbanizzazione a Tabora (1840-1912), Franco Angeli, 2010; Lungo le piste d’Africa. Commerci locali e strategie imperiali in Tanzania (sec. XIX-XX), Carocci, 2008, oltre che di numerosi saggi su riviste scientifiche nazionali e internazionali.
Docente universitario
Ivo Quaranta è professore associato presso il dipartimento di Storia Culture Civiltà nell’Università di Bologna dal 2014. I suoi campi di ricerca sono: rapporto fra salute e processi migratori, applicazione dell’antropologia nel contesto dei servizi medici e socio-sanitari e antropologia pubblica. Membro del Consiglio Direttivo della SIAM.
Membro del Comitato Scientifico di AM - Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica.
Antropologo
Franco La Cecla è un noto antropologo che ha insegnato in diverse università italiane e straniere. Attualmente insegna Visual Anthropology presso la NABA di Milano e Arte e Antropologia presso la IULM di Milano. La sua produzione letteraria e saggistica comprende fra gli altri Contro l’architettura (Bollati e Boringhieri, 2010), Contro l’urbanistica (Einaudi, 2015), Africa loro (Milieu, 2019), Essere amici (Einaudi, 2019), Perdersi (Meltemi, 2021), Tradire i sentimenti. Rossori, lacrime, imbarazzi (Einaudi, 2022). Nel 2009 ha anche diretto il documentario In altro mare, vincitore del premio Coast Culture del San Francisco Ocean Film Festival.
Docente universitario
Biografia
Francesco Remotti, professore emerito di Antropologia culturale presso l’Università di Torino, è socio dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha condotto ricerche etnografiche nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo) e ricerche etnostoriche sui regni dell’Africa equatoriale. Ha sviluppato interessi teorici sui temi dell’identità e dell’antropo-poiesi (Fare umanità, Laterza 2013). Il suo libro più recente è Somiglianze. Una via per la convivenza (Laterza 2019). Con Maurizio Bettini e Massimo Raveri ha inoltre pubblicato Ridere degli dèi, ridere con gli dèi (il Mulino 2020).
Docente universitario
È docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba, di antropologia culturale presso Università statale di Genova, dirige per Meltemi la collana Biblioteca/Antropologia. Ha scritto: I dannati della metropoli (Milieu 2014), Gli arditi del popolo (Milieu 2015), Abitare illegale (Milieu 2017), Le nostre braccia (Milieu 2015), Senza Confini (Milieu 2018), Contro la gerarchia e il dominio (Meltemi 2018), Disintegrati ( Nottetempo 2020), La casa vivente (ADD 2021), Essere natura (UTET 2022) I suoi libri sono tradotti in Grecia, Germania, Spagna, Cina, Portogallo, Cile. Collabora con diverse testate giornalistiche tra le quali Il Tascabile e Left.
Iscriviti alla nostra newsletter e scopri prima degli altri programma, ospiti, lectio magistralis, date e molto altro ancora.
Video, articoli, podcast, news e curiosità su Festival dell’antropologia di Bologna.
Meriterebbe una donazione anche solo per la citazione di Fantozzi! In più l'iniziativa sembra molto bella, bravi.
Questo festival è importante sempre per la cultura, ancora di più oggi che stiamo vivendo un momento drammatico. Sarebbe interessante focalizzarlo su quello che è l'impatto e le reazioni socio-psicologiche alla pandemia in corso, in particolare sui giovani e sulla loro istruzione.
Meravigliosǝ
Dajeee ragaaa
Siete grandi!!! Tirate via la polvere e fate risplendere lo specchio della spessa Umanità... La felicità passa anche di qua... (sono Ugo e l'ho sempre sognato).
Supportiamo queste iniziativa!
Avanti!
Un piccolo contributo. Bravi!!