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Il Festival dell’antropologia è co-ideati e co-organizzati da Un altro mondo è possibile APS, associazione Arci dal 2018, e dall’associazione studentesca Rete degli Universitari.

È uno spazio di incontro tra mondi che sembrano non voler più comunicare, un luogo dove accademici, professionisti, studenti e semplici interessati hanno la possibilità di dialogare e arricchirsi vicendevolmente riguardo i grandi temi della contemporaneità.

Il Festival dell’antropologia è un evento culturale nato nel 2017 a Bologna. L’obiettivo è di creare uno spazio di incontro dove accademici, professionisti, studenti e partecipanti possano dialogare, confrontandosi sui grandi temi della contemporaneità.

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Una rassegna culturale

Il Festival dell’Antropologia è una rassegna culturale che si propone di fare rete per mezzo della cultura, portandola di nuovo ad essere uno strumento politico di lettura, analisi e trasformazione del mondo. È uno spazio di incontro tra mondi che sembrano non voler più comunicare, un luogo dove accademici, professionisti, studenti e semplici interessati hanno la possibilità di dialogare e arricchirsi vicendevolmente riguardo i grandi temi della contemporaneità. Il Festival dell’antropologia nasce dall’idea di un gruppo di studenti universitari uniti da anni nell’organizzazione di eventi culturali e momenti di aggregazione.

Il Festival dell’antropologia tratta un macro-tema diverso ad ogni edizione, il quale viene analizzato e sviscerato sotto molteplici prospettive grazie a seminari di ospiti di fama nazionale, laboratori, workshop, presentazioni di libri, attività culturali e artistiche organizzati con l’intento di promuovere una discussione interattiva con il pubblico.

Le manifestazioni hanno luogo nella zona universitaria di Bologna sin dalla prima edizione, in particolare nei locali dell’Università. Sempre dal 2017, le manifestazioni si tengono nella settimana centrale di aprile. Invitiamo interessati e interessate a seguire costantemente il sito e i nostri canali social per rimanere aggiornati su tempi e luoghi.

Perché lo facciamo

Innanzitutto, perché crediamo che il sistema accademico, trincerato all’interno delle alte e ben fortificate mura delle università, sia troppo preoccupato a riprodurre sé stesso e il sistema che a sua volta l’ha prodotto non accorgendosi di ciò che accade nel mondo fuori, rischiando di stagnare nell’autoreferenzialità. Le enormi potenzialità delle analisi, delle riflessioni, delle idee che nascono nella ricerca umanistica e all’interno dei percorsi universitari spesso non hanno la forza di imporsi in un dibattito pubblico frenetico, in costante mutamento.

Abbiamo voluto dimostrare che è possibile realizzare un festival culturale che punta a diventare di massa in modo totalmente diverso, organizzato dal basso, per fornire chiaramente la prospettiva secondo la quale il mondo che conosciamo sia profondamente ingiusto e, quindi, che il contributo della cultura al dibattito pubblico debba essere necessariamente di stampo politico, finalizzato alla trasformazione dell’esistente.

In conclusione, il Festival dell’Antropologia è la dimostrazione che è possibile organizzarsi dal basso per realizzare qualcosa di grande, ridiscutendo i modo radicale le logiche fondanti del nostro pensare e agire quotidiani.

Chi organizza il Festival: Un Altro Mondo è Possibile APS e la Rete degli Universitari

Il Festival dell’antropologia è co-ideato e co-organizzato dall’associazione ARCI Un altro mondo è possibile APS e dall’associazione studentesca Rete degli Universitari.

L’incredibile risposta, in termini di numero di ingressi ed entusiasmo, al primo Festival dell’antropologia, evento culturale nato un po’ per caso nel 2017 dall’idea di un gruppo di studenti universitari, ci ha indicato la strada da percorrere: concepite inizialmente come progetto senza altre ambizioni se non quella della divulgazione accademica fuori dalle mura universitarie, si è palesata durante il percorso la necessità di continuare a offrire una Casa a chi sentiva la necessità di informarsi, partecipare, organizzarsi e lottare per un altro mondo possibile.

Le iniziative che proponiamo sono a ingresso libero e gratuito, in nome di un’idea di cultura di carattere universale – di tutti, per tutti – che ci ha motivati sin dall’inizio nell’intraprendere questo percorso.

Chi organizza il Festival dell’antropologia si avvale del fondamentale aiuto di centinaia di ragazzi e ragazze che, dal 2016, frequentano assiduamente o saltuariamente assemblee e riunioni, portando sempre e comunque un contributo determinante alla buona riuscita di ogni edizione. Vi ringraziamo ancora una volta tutte e tutti per il vostro tempo, la vostra passione, la vostra energia!

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Festival dell'Antropologia dalle origini ad oggi

 

Il festival Festival dell'Antropologia – Un Altro Mondo è Possibile

Il Festival dell’Antropologia è un evento culturale interdisciplinare nato nel 2017 a Bologna. Il festival ha l’obiettivo di creare uno spazio di incontro dove accademici, professionisti, studenti e partecipanti possano dialogare, confrontandosi sui grandi temi della contemporaneità.

Ogni edizione del Festival nasce da un’analisi condivisa e partecipata, e cerca di affrontare dei temi adatti alle esigenze del presente. Tra i vari ospiti del festival: Marco Aime, Gherardo Colombo, Duccio Canestrini, Jonathan Friedman, Franco La Cecla, Ivo Quaranta e Francesco Remotti.

 

Edizione 2017 – Conoscere le Periferie, raccontare le diversità.

Il Festival di Antropologia nasce nel 2017 dall’idea di un gruppo di studenti, uniti da anni nella promozione e nella realizzazione di eventi culturali e momenti di aggregazione. L’obiettivo dichiarato era la volontà di fare chiarezza e, contemporaneamente, dare risalto a punti di vista spesso non considerati nel dibattito mediatico mainstream contemporaneo, proponendo una molteplicità di prospettive e suggerendo di praticare nel quotidiano, attraverso la curiosità e la conoscenza, l’accettazione, l’apprezzamento e la condivisione di ciò che rende realmente ricco l’essere umano: la diversità.

Sono stati registrati circa 7.000 ingressi per 18 lectio magistralis, 60 volontari, decine di comitive di interessati provenienti da tutta Italia.

tema:

La prima edizione del Festival aveva come tema “Conoscere le periferie, raccontare la diversità”. Il tema delle periferie è stato affrontato nella sua accezione più ampia: il primo giorno si è parlato di “periferie del corpo e del sesso”, il secondo di “periferie sociali” e il terzo di “periferie urbane”, invitando alcuni tra i più importanti antropologi italiani a parlarne.

ospiti:

Marco Aime, Marzio Barbagli, Maurizio Bergamaschi, Massimo Bressan, Duccio Canestrini, Ugo Fabietti, Ferdinando Fava, Michela Fusaschi, Alesandra Gribaldo, Domenico Lucano, Marco Maisano, Ivo Quaranta, Francesco Remotti, Mario Ricca, Giovanni Semi, Andrea Staid, Sabrina Tosi Cambini, Maximiliano Ulivieri, Francesco Vietti

Edizione 2018 – “Migrazioni: movimenti, sviluppo, integrazione”

Nel 2018, forti del successo dell’edizione precedente, nasce l’idea di un festival più grande, con una prospettiva interdisciplinare: quella delle Culture in Rete.

Parallelamente al Festival dell’Antropologia, che si è articolato su tre giornate come nel 2017, si è dato spazio ad altre tre discipline che hanno ampliato le prospettive sul tema di riferimento. Nascono così “Storia in Festival”, “Scienze Politiche in Festival” e “Comunicazione in Festival”, durante i quali le conferenze/seminari dei relatori sono state affiancate da laboratori, workshop, presentazioni di libri e laboratori interattivi, al fine di promuovere anche una discussione interattiva con il pubblico.

Nella seconda edizione si sono tenuti 70 incontri, 130 ospiti, 190 volontari, e sono stati registrati 15.000 ingressi.

tema:

La scelta del tema del 2018 è ricaduta sul macro-tema delle migrazioni: la dichiarazione degli organizzatori è che “troppo spesso infatti, i discorsi che ruotano intorno alla cosiddetta “crisi migratoria” diventano un luogo di scontro politico, di scontro umano, di pericolose semplificazioni e generalizzazioni. Di fronte però a reali scontri e pericoli, sorgono l’esigenza e l’urgenza di saper affrontare un tema così articolato e complesso”

Il tema Migrazioni – Movimenti, Sviluppo, Integrazione, è stato declinato in ogni festival sotto il punto di vista della relativa disciplina.

ospiti:

Tra gli altri: Franco La Cecla, Marco Aime, Wu Ming, Roberto Beneduce, Francesco Remotti, Marco Aime, Andrea Staid, Chiara Saraceno, Matilde Callari Galli, Carlo Galli, Annalisa Camilli, Adriano Favole.

Edizione 2019 – Potere: Un altro mondo è possibile

Con l’edizione 2019 nasce l’associazione a promozione sociale Un Altro Mondo è Possibile – ARCI. Il festival si tiene dall’11 al 19 aprile 2019: rispetto all’edizione precedente il festival arriva a coprire ancora più ambiti disciplinari, includendo economia e filosofia all’interno del programma.
La Terza edizione di RiFestival, dal titolo “Potere. Un altro mondo è possibile?” ha registrato 85 incontri, 165 ospiti, 150 volontari, 25.000 ingressi.

tema:

In seguito alla scelta del tema delle migrazioni, si è scelto di incentrare il festival sulla tematica del Potere, orientando la riflessione sulle condizioni di costruzione di un mondo accogliente e plurale.
Per Rifestival 2019 si è scelto di analizzare la possibilità di costruire un mondo alternativo, intorno al motto dei movimenti di Seattle “Un altro mondo è possibile”.
Nello specifico sono stati analizzati i processi di trasformazione che, in modi diversi, influenzano l’oggi e “costringono ad un’analisi attenta di ciò che accade attorno a noi. E’ necessario interrogarsi rispetto alla crisi delle democrazie moderne e della loro legittimità verso i cittadini, la disillusione nella partecipazione attiva. Confrontare ciò che è accaduto con ciò che sta accadendo, analizzare i processi politici in atto, comprendere le trasformazioni nei modi e nei mezzi di comunicazione, comprendere il ruolo dell’uomo all’interno di tali trasformazioni, ci può permettere di dare maggiore completezza ai temi che vorremmo affrontare. Per questo motivo il festival avrà un approccio multidisciplinare, sottolineando l’importanza del punto di vista storico, politico, della comunicazione e dell’antropologia.”

ospiti:

Tra gli altri:
Per il Festival di Antropologia: Francesco Remotti, Marco Aime, Jonathan Friedman.
Per quanto riguarda la parte di “Scienze Politiche in Festival”: Gherardo Colombo, Pierluigi Bersani, Elly Schlein, Pietro Grasso, Federico Martelloni, Nicola Fratoianni, Vincenzo Visco, Stefano Fassina, Maria Cecilia Guerra, Michele Raitano.
Per Storia in Festival: Marcello Flores, Carlo Galli, Roberto Balzani, Nadia Urbinati.
Per Comunicazione in Festival: Franca D’Agostini, Mauro Carbone.
Per quanto riguarda i contributi artistici: Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco, Giacon
Per Filosofia in Festival: Caterina Resta, Roberta De Monticelli, Alberto Abruzzese, Adelino Zanini

Edizione 2020 - Resistenze

Dal 16 al 19 aprile 2020 avrebbe dovuto tenersi la quarta edizione di RiFestival, da quest’anno RiFestival – Un Altro Mondo è Possibile.

La decisione dell’annullamento del festival non è stata presa a cuor leggero, ma è stata necessaria a fronte della crisi Covid-19. L’organizzazione ha ritenuto doveroso garantire la sicurezza di tutti i possibili partecipanti al festival.

Tuttavia, si è scelto di non interrompere il percorso partecipato di RiFestival 2020, organizzando una serie di contenuti diffondibili online tra cui video interviste, podcast e articoli: l’attività del Festival durante la crisi del Covid-19 è quella di produrre articoli e rassegne in cui ci interroghiamo su ciò che questa situazione sta creando; realizziamo nuovi podcast sulla base delle conferenze delle edizioni passate e su articoli accademici che abbiamo realizzato in questi anni; sono proposti incontri online con alcuni degli ospiti che si sono resi disponibili a interviste o videoconferenze.

tema:

In seguito al tema del potere, osservato e messo in crisi da più punti di vista come forza calata dall’alto, l’obiettivo dichiarato del 2020 (manifesto) è quello di cambiare prospettiva e guardare ai processi che nascono dal basso, alle lotte quotidiane e rivoluzionarie che puntano a mettere in discussione quello stesso potere.

Per questo il tema del Festival del 2020 sarebbe stato Resistenze, non come qualcosa di passivo, ma come un’azione politica, una scelta consapevole, posizionata e co-costruita. Non si vuole così negare la presenza di un nemico, ma affermarsi contro di esso con i valori e le pratiche: uguaglianza, inclusività, intersezionalità, la lotta per i diritti sociali e civili, la partecipazione, la difesa dei beni comuni.

ospiti: edizione annullata causa crisi Covid-19

Avrebbero dovuto partecipare al festival, tra gli altri: Marco Aime, Roberto Beneduce, Laura Boldrini, Duccio Canestrini, Donatella di Cesare, Lorenzo Guadagnucci, Tim Ingold, Franco la Cecla, Bruno Latour, Iacopo Melio, Christian Raimo, Francesco Remotti, Chiara Saraceno, Igiaba Scego, Aboubakar Soumahoro, Andrea Staid, Cecilia Strada

Edizione 2021 - Resistenze

Il Festival 2021 nasce nel dubbio che la pandemia ci consegnava: l’incertezza sulle riaperture di centri culturali, cinema, teatri e luoghi di spettacolo; la possibilità stessa di aggregarsi all’interno dell’alternarsi di “zone rosse” e “zone gialle”. Per un intero anno, nella speranza di poter tornare a condividere momenti di partecipazione cittadina e politica in presenza, il comitato organizzativo ha percorso due strade parallele: predisporre iniziative online e contemporaneamente in presenza.

Fino all’ultimo, abbiamo sperato nella migliore delle ipotesi: poterci reincontrare e condividere gli spazi dell’università, ma ciò non è stato possibile.

L’edizione 2021 si è quindi tenuta online: è stato un esperimento che possiamo considerare riuscito, a partire dalla partecipazione alle iniziative su Zoom e in diretta streaming su Facebook. Tuttavia, per quanto la modalità online possa essere stata un surrogato utile a risolvere dei problemi momentanei, l’edizione 2021 è stata anche la prova che è necessario tornare in presenza.

tema:

Nel 2021 abbiamo deciso di recuperare le riflessioni e gli approfondimenti che non eravamo riusciti a organizzare nel 2020 a causa della pandemia.

Per questo il tema del Festival del 2021 è stato Resistenze, non come qualcosa di passivo, ma come un’azione politica, una scelta consapevole, posizionata e co-costruita. Non si vuole così negare la presenza di un nemico, ma affermarsi contro di esso con i valori e le pratiche: uguaglianza, inclusività, intersezionalità, la lotta per i diritti sociali e civili, la partecipazione, la difesa dei beni comuni.

ospiti:

Hanno partecipato al festival, tra gli altri: Marco Aime, , Donatella di Cesare, Lorenzo Guadagnucci, Tim Ingold, Christian Raimo, Francesco Remotti, Andrea Staid, Adriano Favole, Paola Deffendi e Claudio Regeni, Pierluigi Bersani, Rossella Muroni, Brando Benifei.

Edizione 2022 Liberə

Il Festival 2022 è stato quello del nostro ritorno in presenza. Nonostante l’incertezza consegnata da una situazione pandemica ancora molto instabile siamo riusciti a far ritornare finalmente nelle aule dell’università di Bologna le iniziative del Festival. Prenotazioni, mascherine, gel disinfettante, tutto il necessario per poter tornare in presenza. Alla fine ce l’abbiamo fatta.

tema:

Il tema del festival 2022 nasce da una riflessione sulla libertà. Nonostante l’egemonia culturale del liberismo economico, sociale e culturale, ci rifiutiamo di ammettere che sia una parola reazionaria o conservatrice: libertà è una parola collettiva. Nonostante la dichiarazione dei diritti dell’uomo ci definisca come “nati liberi”, la provocazione che vogliamo avanzare è che non siamo semplicemente natə liberə: siamo stati liberati e liberate da chi prima di noi ha lottato per i nostri diritti, per la nostra libertà.

ospiti:

Hanno partecipato al festival, tra gli altri: Marino Niola, Luca Jourdan, Pierfrancesco Majorino, Daniel Miller, Elena Granaglia, Thomas Csordas, Daniele Donati, Riccardo Noury ed Emanuele Felice